
Come so se il mio gatto mangia bene?
Per gli animali come per noi, la salute passa dall'alimentazione. Dunque è evidente che gli scompensi dovuti a una dieta errata o sregolata vadano a influire anche sulla salute del nostro gatto.
Perché i gatti possono stare male?
I gatti sono carnivori obbligati. Questo significa che hanno la necessità di consumare alimenti di origine animale. A differenza dei cani che sono carnivori opportunisti e che quindi sono in grado di consumare anche fibre e un po' di carboidrati, i gatti hanno principalmente bisogno di proteine, secondariamente i grassi.
Cosa vuol dire?
Che hanno più bisogno della carne nella dieta di quanta ne abbiano i cani, seppur siamo importante anche per loro. L'eccesso di carboidrati, ad esempio, può facilmente portare a scompensi che sfociano in problemi dermatologici, problemi al sistema immunitario o di altro tipo, come obesità e talvolta diabete.
Problemi dermatologici
Come anche per i cani, sono i primi segnali di una possibile dieta sregolata. Il sintomo più immediato da notare è la forfora, che se aggiunta a una scarsa igiene del gatto (ossia al gatto non viene fatto il bagno nonostante ne abbia bisogno), può peggiorare.
Problemi immunologici
La salute intestinale è strettamente collegata al sistema immunitario. Un gatto immunodepresso può incontrare tutta una serie di problematiche, prima fra tutte le infezioni urinarie. Esse possono essere anche di altra natura (talvolta sono idiopatiche, dunque magari legate a un problema di stress), ma come molte infezioni la prima cosa che viene controllata è la risposta immunitaria dell'animale.
Obesità e diabete
Questi due aspetti possono spesso essere correlati. Un'alimentazione con eccesso di carboidrati può causare un aumento del peso del gatto, specialmente in soggetti sedentari o castrati che hanno bisogno di un apporto calorico più regolato. Il diabete può essere causato anche da una situazione di obesità.
Cosa devono mangiare dunque i gatti?
Non siamo veterinari nutrizionisti, dunque il nostro consiglio è sempre quello di confrontarsi con un professionista del campo. Ma vogliamo farvi valutare alcuni aspetti che potreste non aver preso in considerazione.
La dieta BARF e Casalinga
Questo tipo di dieta è il più simile a quello che il gatto mangerebbe se predasse in natura. Ovviamente la domasticazione ha influito sulla vita di questa specie, ma dal punto di vista nutrizionale le cose non sono molto cambiate. Cotta o cruda, la carne rimane la sua alimentazione base, punto. Quindi perché non dargliela? Ovviamente per poter affrontare serenamente una dieta BARF o Casalinga è necessaria una dieta formulata da un veterinario nutrizionista.
Umido e Crocchette
Non tutti hanno la possibilità per motivi di tempo e spazio di preparare dei pasti personalizzati ai propri animali, quindi capiamo la necessità di utilizzare un alimento completo, che sia umido o che sia crocchetta.
Quello a cui fa fatta estrema attenzione è la composizione di questi alimenti, specialmente la crocchetta, la cui pasta per essere legata ha necessità di una componente di amido o cereali. La percentuale di carne è la prima cosa da valutare di un alimento (almeno il 20-30%, meglio se ancora più alta), ma controllate sempre anche i carboidrati, che devono rimanere in percentuale più bassa possibile. Attenzione inoltre alle diciture "grain free": l'alimento potrebbe non avere cereali, ma potrebbe avere comunque un grande quantità di amido (esempio: patate, piselli) e fare comunque male al gatto. Inutile dire che le marche da supermercato non soddisfano questi requisiti quasi mai.
Altra cosa importantissima è far variare l'alimento al gatto: con la dieta BARF e Casalinga è quasi scontato, in quanto il nutrizionista stesso penserà a bilanciare le fonti proteiche, ma nel caso delle crocchette il rischio è di dare loro la stessa fonte proteica (e la stessa marca) tutta la vita; una volta che si cambia alimento il gatto potrebbe non volerlo o incontrare problemi nell'assimilazione (es: dissenteria).
Ricordiamo inoltre che in questo discorso va data attenzione anche al fatto che ci sono gatti con determinate esigenze di tipo medico, che avranno necessità alimentari ben precise (soggetti in sovrappeso, anziani, con patologie renali, intolleranze ed altro). Per quelle ci affidiamo come sempre al veterinario, ancor meglio al nutrizionista.
Insomma, aldilà dei suoi (volubili) gusti personali, il gatto ha esigenze ben precise. È giusto soddisfarle fin da piccoli, per un corretto funzionamento del suo organismo.